venerdì 12 giugno 2009

COI PEPPER UNA VITTORIA E UNA SCONFITTA, E ORA E' AMARA AL VELENO


(nella foto il posto in cui abbiamo buttato la vittoria del torneo)

Si può vincere e perdere contro la stessa squadra giocando una sola volta? Eppure il Peroni Team è capace di questo e altro. Contro i Pepper si consuma un'anomalia tutta nostra. E tutta per colpa nostra, aggiungerei. Loro ci hanno aspettato, hanno accettato il rinvio, hanno aspettato ancora, si sono fatti risentire e noi niente. E pensare che tra di noi c'è chi sta astemio adesso e non può invocare come scusa Bacco. A sto punto sarebbe stato complicato forse trovare una data utile, comunque sia è andata così e ci becchiamo zero punti. Anzi no, tre, perchè comunque sul campo abbiamo vinto, nonstante una prestazione tutt'altro che memorabile.
Due volti nuovi ieri sera, l'elastico Daniele e il pazzo Donato. Assente Alessandro (da Rieti ok, ma non gli si può obiettivamente chiedere di venire da Bari), assente Alex (stranamente a lavoro), assente soprattutto l'unico uomo capace di darci una logica, ma ora sta cercando di capire che dicono i pescatori a Panama e beato a lui! Rientrano dopo lunga sosta sia Capitano che Bomber, che mostrano non a caso una forma fisica da circolo bocciofilo. Pronti, via e i Pepper passano. Difesa peroniana evidentemente imbarazzata da uno schieramento a 2 davvero improponibile. I nostri si buttano avanti a testa bassa, e Domenico pareggia su ribattuta del portiere. Ma manca totalmente l'equilibrio, sia tattico che mentale, e così subiamo altri 2 gol in contropiede. Situazione critica, squadra allo sbando che Bobo cerca di prendere per mano, mentre Domenico si sposta nell'inusuale ruolo di centrale. Fortuna che il Julio Cesar di Portonaccio, dopo aver preso una mezza dozzina di palloni, lisci sul più bello su azione d'angolo: Donato è rapace nel farsi colpire dal pallone e dimezza lo svantaggio. Adesso la squadra è almeno viva, Bobo continua a dispensare gioco e assist, ma quando arriva al tiro la palla arriva sempre tra Largo Preneste e Piazza Malatesta. Ma su una delle sue intuizioni TurboDaniele finalmente la butta dentro, dopo essersi inserito più o meno 500 volte e aver tirato sempre addosso al portiere. Cambia l'inerzia della partita, ma ci vuole un rimpallo di gialappiana memoria per regalare a Bobo il sorpasso. Finita? Se, iè bell. Anzi, sarebbe bello, visto che ci chiudiamo vigliaccamente e non sfruttiamo manco il contropiede. E allora un tiro beffardo dalla trequarti passa tra una selva di gambe ingannando Felice. Ora i giocatori della partita successiva incalzano invocando il fischio finale, ma li respingiamo alla meno peggio. Il clima si incattivisce progressivamente, Bobo subisce i soliti 150-200 falli, Domenico all'ennesima ginocchiata nella schiena minaccia l'avversario. "Ti spezzo il ginocchio, ti spezzo il ginocchio", continua a gridare palla al piede senza fermarsi. E quando subisce fallo a metà campo, Bomber Lattanzio arriva dal nulla a cercare la rissa senza motivo, visto che la punizione era già stata data...poi forse pensa bene di risparmiarsi per la settimana prossima e si piazza sul secondo palo. La distanza è notevole, Domenico prende la rincorsa e a sorpresa serve proprio Bibi, che da fermo e di spalle alla porta la piazza sul palo. Attimi di terrore, poi la sfera si insacca sull'altro montante, facendo esplodere di gioia la new entry tra le wags peroniane, Daniela e di Donato che in quel momento siedeva in panchina. Manca ancora una manciata di minuti, ma i Pepper inspiegabilmente si affidano ai lanci del portiere, che ovviamene non ne azzecca uno. E quando Katanga arriva in bicicletta a chiamare il campo, possiamo finalmente rifiatare. Alla fine però una cazzo di birra poteva pure offrirla, 50 euro e un pallone che sembra un supersantos maculato. "Offri la birra, Katanga offri la birra", intona Bomber mentre imbocchiamo la strada d'uscita, ma lui risponde solo con un sorriso. Mocca al braccino.
(l'intervento promesso fa Domenico)

FELICE 7: non pare ma è decisivo anche stavolta. Forse galvanizzato dalla presenza della sua donzella, un'uscita bassa con intervento di piede è da manuale del portiere. Una parata di spessore all'angolino sul 4-3, poi è tutt'altro che esente da colpe sul pari. Buon per lui che non sia decisivo. WAG

DANIELE 7: media tra attacco e difesa. Quando spinge è una furia, infatti realizza una rete, ne sbaglia almeno 3-4 nitide, ma si fa trovare sempre pronto negli inserimenti. In difesa parte disastroso, lasciando scoperto e procurando il rigore, poi si riprende ma non tiene sempre la posizione. CAVALLO PAZZO

ELIO 6: condizione pietosa, poco a suo agio nella iniziale veste di terzino sinistro, si riprende un po col tempo e col cambio di ruolo, ma nel finale rischia di rovinare tutto improvvisandosi dribblomane davanti all'area. In un paio di occasioni imbecca compagni liberi che sprecano. Da un astemio ci si aspetterebbe ben altro. ASSETATO

GIOVANNI 7: è ancora lui il migliore dietro, trasmette grinta e voglia di vincere. Mezzo voto in meno, però, perchè insiste ostinatamente nei lanci lunghi ricordando il Materazzi pre e post mondiale. Sfiora anche il gol. MATRIX

DOMENICO 7: meno brillante del solito a centrocampo, ma quando si sposta in difesa apporta sicurezza e pure centimetri (nello stacco eh). Cede la cabina di regia a Bobo ma ha il merito dell'1-1 e dell'assist finale. Siparietto con un avversario che lo disturba sistematicamente nei contrasti di testa. Minaccia spezzamenti di gambe in corsa. BRUCE LEE

BOBO 7,5: è lui stavolta l'anima della ciurma, orchestra la manovra e si carica la squadra sulle esili spalle, sopperendo così alla staticità offensiva. Il portiere gli nega un gol meritatissimo all'incrocio, lui si rifà con un gollonzo su rimpallo con tunnel. Inammissibile comunque che sbagli tutti quei tiri, deve ritornare alle vecchie scarpe quanto prima. GUIDA

DONATO 6: riesce nell'impresa di essere più macchinoso del suo compagno di reparto, tuttavia segna il gol che riapre il match. L'esultanza che ne segue farebbe invidia a quella di Tardelli nella finale mondiale dell'82. Nel finale vede il palone passargli davanti in evidente debito d'ossigeno. L'arrivo in bicicletta era solo illusione che fosse in forma. INZAGHI

BOMBER BIBI 8: essì, stavolta si merita la palma di migliore visto che decide la partita in un momento in cui sembrava davvero impossibile. E lo fa da fermo, visto che la caviglia convalescente non gli permette di fare quel gran movimento che di solito lo contraddistingue. Cerca inutilmente la rissa, sta tornando il giocatore bellicoso che tutta la Fica ha ammirato. MATCH WINNER

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