martedì 2 marzo 2010

L'ANGOLO DI FRICHICCHIO

In assenza di un momento di ispirazione del capitano, almeno godetevi quanto ha scritto l'informatore segreto prima di partire per Sharm el Sheik.

«Occhio malocchio prezzemolo e finocchio, io vi battezzo contro il
malocchio...
Con il peperoncino e un po' di insalata, vi protegge la Madonna
dell'Incoronata...
Con l'olio, il sale e l'aceto, vi protegge la Madonna dello Sterpeto...
Corno di bue, latte scremato, proteggi il Peroni Team dall'innominato» (Chi
sarà l'innominato? Io ho dei sospetti)

Mi permetto di iniziare la rubrica citando la frase (riveduta e corretta) di
un celebre film del mitico Lino Banfi per parlare del termine Abbondanza. La
parola in se ha un significato positivo: nel caso mio e del Bomber significa
quasi obesità. Abbondanza, però, per il Peroni Team è sinonimo di SFIGA: tutte
le volta che riusciamo ad essere 10 o più cristiani, capitano dei cataclismi.
Ieri poi una serie infinita di infortuni a complicare una gara che poteva
essere vinta tranquillamente.

Un plauso allo stoico Luca Tod che ha fatto il difensore centrale nel momento
di maggiore emergenza cavandosela egregiamente: ora teme che possa diventare il
suo nuovo ruolo.

A Beppe l'ennesimo ringraziamento della stagione: si cala nel ruolo di
portiere e nonostante l'infortunio patito alla mano, non sfigura.

Il Capitano, un mito. Dopo un mese di dolori al pube, decide di ritornare a
menare: lo fa con stile, accuratezza, è stato chirurgico: riceve il plauso
convinto della panchina (Io per primo mi congratulo per la qualità dei falli).

Bomber, Bomber, Bomber...Frichicchio è tornato l'uomo dalla gastema facile: i
suoi richiami soavi non riecheggiavano al campo da almeno due partite. Ti
vogliamo bene lo stesso. Ora vogliamo i goal altrimenti verranno pubblicate le
intercettazioni del caso Lippo.

Infine capitolo Love Story: il buon Renato Zero cantava «Il trinagolo no, non
lo avevo considerato». Qui è sorta un'ipotesi di triangolo: Giovanni perde
tempo e non affonda il colpo sulla barista (donna nana tutta tana) e lei di
rimando flirta, davanti all'intero Peroni Team schierato a dovere per il
rituale della birra post partita, con Mister Laforgia (che appare lusingato
dalle avences). La ragazza mira in alto: il suo prossimo obiettivo potrebbe
essere il Presidente. Occhio Giovanni, qui ti ciulano la ragazza.

Vi abbraccio

Ci vediamo tra 15 giorni

Sharm mi aspetta!

mercoledì 24 febbraio 2010

L'ANGOLO DI FRICHICCHIO

Come promesso nelle scorse settimane, un informatore segretissimo che segue il Peroni Team da vicino ci regalerà le sue perle nell'angolo dedicato ai retroscena della squadra. Si attende a breve la pubblicazione delle intercettazioni sul "caso Lippo".


Mancando le pagelle mi permetto di aprire la mia nuova rubrica, L'angolo di Frichicchio appunto...
Che dire della scorsa partita?! Grande prestazione condita come al solito con dei siparietti degni dei pescivendoli baresi...Però come parlare male di bomber Lattanzio autore di una magica doppietta??!! Possiamo finalmente perdonarlo per la questione di cui tutti sono a conoscenza e che però tutti vogliono tenere nascosta per evitare ripercussioni (vero Talpa di via Cei?)
L'oggetto delle mie offese settimanali in campo è stato il mio amico Limone (GRANDE esordio il suo) a cui attribuisco un premio speciale per avermi sopportato tutta la partita.
Un plauso al Mister Laforgia che, nonostante il forte dolore, è rimasto in panchina a guidare la squadra nel momento di maggiore tensione. Stoico nell'alzarsi per ricevere l'abbraccio di Frichicchio. Un esempio per tutti i peronisti.
Il buon Maradei mi ha fatto troppo divertire: ha dispensato offese all'arbitro (come al solito direi, ormai ha finito il vocabolario dell'insulto) e anche a Beppe.
Poi vorrei sottolineare un caso al limite del paranormale. Vorrei che tutti vi soffermasse sul fatto che Andrea ogni volta che fa un fallo riesce a procurare più dolore a se stesso che all'avversario. Questa volta diciamo che hanno cercato di accopparlo e ha finito la partita con i crampi.
Infine il capitolo Love Story: in squadra abbiamo un vero seduttore, il suo nome è Vanni. La barista compra 20 casse di Peroni a settimana solo perchè così, quando giochiamo, può vedere il suo Vanni. Lui non ha ancora lanciato messaggi precisi però pensa di giocarsi le sue carte al più presto. Io da buon mastino del gossip continuo ad indagare con la speranza di beccarli in atteggiamenti compromettenti...Sbadiglio

Cordiali saluti
VCR
P.S. NON OFFENDETEVI

martedì 23 febbraio 2010

THE BATTLE OF CENTOCELLE: PERONI - AURORA, PARI E GASTEME

(Il faccia a faccia tra arbitro e difensore dell'Aurora: sulla destra l'arbitro)

"C cos avit fatt a mister Laforg?" Parole del metallurgo occasionale Dabbikko, che conosce solo 3 modi per cominciare le conversazioni col sottoscritto: questo è il primo, poi c'è "Francavilla, l'Italia che lavora" ed infine "Francavilla, sei un senza regole". In realtà il disonorato avversario voleva insinuare con questa formula una fantomatica rottura nello spogliatoio peroniano. Purtroppo, però, Mister ha patito un'altra disavventura, ben più dolorosa, al già malandato ginocchio. Noi gli auguriamo un pronto recupero e speriamo di vederlo al più presto sulla panchina che ne ha esaltato le gesta di alcolico condottiero.
Partiamo dall'episodio più triste per andare a commentare una partita totalmente folle. Una prestazione di carattere del Peroni, contro avversari così scassaminchia che al confronto Bomber è una persona piacevole in campo. Gli Aurora si confermano la squadra più polemica del torneo: alla fine del match la dirigenza degli orange ha infatti effettuato un sondaggio per Luca.
La partita non comincia bene: le fatiche di Coppa e la trasferta di Ostiense hanno lasciato strascichi nelle gambe e nelle zone basse, visto che anche Bomber si è beccato la pubalgia dal Capitano (nessun contagio, nessun contatto, sia chiaro). Un volto nuovo, il buon Limone, anche se rimane il dubbio che la società tenga più allo striscione Peroni (fantastico) che alle prestazioni del nuovo squatter di quel centro sociale che è la sede societaria.
Pronti via e Felice dimostra di avere ancora i guanti bagnati dal diluvio di Viale Marconi: rasoterra impietoso e 0-1. Poi l'arbitro dodicenne inaugura la sua serata con un colpo di genio: Felice respinge, gli avversari ribattono, Luca devia la palla sulla linea: braccio o spalla? La palla schizza verso l'altro, secondo ogni legge fisica vuol dire che al massimo può averla presa di spalla. Ma ovviamente quel cacasotto dell'uomo nero concede il penalty. Che loro incredibilmente tirano alle stelle: chissà se Andrea stavolta si è complimentato con Felice dopo averlo insultato per i gol presi dal dischetto. Ribaltamento di fronte e Bomber tocca per ultimo un pallone imprendibile: altro gesto di miopia dell'arbitro che concede il corner. Dalla bandierina Bomber pennella per l'accorrente Beppe che stavolta ci va di piede: 1-1 e panchina in visibilio. Nel frattempo Luca era rimasto a borbottare da solo chiedendosi com'era possibile fischiare quel rigore: i compagni lo avvisano che il rigore è stato sbagliato e che abbiamo pure pareggiato.
Il match è teso: il numero 10, una specie di Gesù brizzolato, protesta con l'arbitro anche quando Marta e Angela stappano la birra. Ma l'imberbe fischietto si fa dire tutto: tua madre si prende i Frecciarossa nel culo, tua sorella si è scopata tutta la nazionale angolana, tuo fratello è Emanuele Filiberto. E lui con gran decisione risponde: "Stai zitto eh, mo basta". Uuuuh che paura. Infatti tutti se ne sbattono e continuano a sbraitare senza motivo e senza sosta.
Poi un rimpallo infinito in aria peroniana si conclude con la sfera in fondo al sacco: 1-2 e tutto da rifare. Ma stavolta non ci stiamo a perdere, cazzo, e Bomber fa una delle cose più difficili che gli ho visto fare da quando lo conosco: Bobo spennella da metà campo col contagiri, Bomber non solo si smarca (evento già di per sè prodigioso) ma prende in controtempo il portiere con un colpo di testa alla Pasquale De Gregorio. Esultano in panchina le consigliere, che nel frattempo erano passate dalla birra al vino. Il primo tempo si chiude qui.
Nella ripresa la partita finisce: il rettangolo si trasforma in ring e si vedono solo mazzate e proteste, calci e gasteme, ma di cartellini nemmeno l'ombra. Nemmeno quando un difensore aurorico si mette faccia a faccia con l'arbitro: "Te spezzo eh, te faccio male". Naturalmente niente giallo per lui, in compenso viene ammonito il Mister per aver osato gastemare l'avversario che lo aveva scalciato da dietro facendolo volare.
Pochi minuti e avviene il fattaccio: Mister va a contrasto senza paura, ma cade male e comincia a disperarsi. Purtroppo per lui, in soccorso arriva Beppe che spruzza il ghiaccio secco troppo da vicino e finirà per ustionargli la gamba. La panchina finalmente si attiva alla ricerca di ghiaccio e facendo bere vino a strafottere al player-manager.
Adesso abbiamo uno stimolo in più, anzi finalmente ne abbiamo uno a quanto pare perchè su ogni pallone è una battaglia. Bomber conferma di essere in serata esibendosi in una serie di falletti e dispetti da vero pezzo di merda. Ma questa è la serata dell'Uomo Nero e più Negro di Bomber non ce n'è: Bobo salta due avversari, tira (anche se vigliaccamente dirà di aver passato al centro), il portiere non trattiene e Bomber da vero rapace della Casilina ribadisce in rete. Incredibile, 3 a 2. Sulle guance del Mister cominciano a scorrere le lacrime: non si sa se per la commozione o se per la puzza di cipolla emanata dal campo profughi della panchina.
Col vantaggio arriva l'inevitabile adorato catenaccio. E mentre la preoccupazione continua a stagliarsi sul volto delle calabre Wags di turno (nel frattempo si è fatto male pure Andrea), la baracca vacilla più volte fino all'ultimo minuto. Inutile (e secondo me dubbio) fallo di Bobo al limite. In barriera tutti con la mano sulla ciola, non solo per difendere l'integrità del membro, ma anche perchè è nota la nostra attitudine a prendere gol su punizione: nessuno lo dice ma siamo cacati sotto, e infatti il tiro di seconda si infila tra i guantoni scivoloni di Felice. Ma Porcoddio, nemmeno questa siamo riusciti a difendere. Il match finisce qua, almeno per noi. Gli Aurora infatti continuano a protestare con l'arbitro (ma per cosa, per non aver espulso nessuno di loro?) e non contenti vanno pure da Alessio.
Volano minacce e parole pesanti contro tutto e tutti: a sentire le intimidazioni, Bomber e Bobo dovrebbero tornare a casa con le ossa spezzate, sempre che riescano a tornare a casa. E invece noi rimaniamo tranquillamente a sbevazzare al bar, e gli unici avversari che si fanno vivi non sembrano combattivi come si vantavano. Da bravi romani, senza lame preferiscono evitare gli scontri.

(Giovanni quando si avvicina al bar)

FELICE 5,5: la concorrenza con Emanuele dovrebbe stimolarlo ad essere impenetrabile. In realtà ha colpe sia sul primo che sul terzo gol, anche se in mezzo se la cava più che bene. Ma il 200esimo gol su punizione dovrebbe cominciare a far riflettere. BUCATO

VINCENZO 6,5: ormai è un'autorità, e non solo perchè ha rispettato la promessa dell'Angolo di Frichicchio. In campo si fa sentire e fa il suo. Mezzo voto in più per il calcio sul fegato dell'avversario e per le risate che mi ha fatto fare riprendendo Limone per 50 minuti. MOLESTATORE

CAPITANO 5,5: eccesso di umiltà perchè la prova è stata sufficiente. Un paio di buchi erano evitabili nel finale ma non è che il contesto aiutasse granchè. Anche stavolta riesce a non ridere e nonostante la pubalgia regge più del previsto. Le scarpe bagnate dopo Marconi hanno creato un tanfo in casa che ha fatto imbestialire il persidente. MEZZO SERVIZIO

BEPPE 6,5: solito ottimo tempismo sui calci d'angolo. Dietro respinge e ci mette cuore, anche se pure lui partecipa al mezzo pasticcio del secondo gol subito. Vola al Policlinico per accompagnare l'acciaccato Mister, a cui devolve anche il calzone di cipolla della nonna. Con tre gol è saldamente in testa ai marcatori difensivi. MATERAZZI

LUCA 6: torna da Bologna e sembra aver perso un po' di smalto nelle proteste. Fortunatamente l'arbitro gli fischia un rigore contro e lui subito si riprende. Cerca per 10 minuti una spiegazione al penalty e non si accorge che nel frattempo abbiamo pareggiato. PERSEGUITATO

GIOVANNI 7: migliore prestazione stagionale. Anticipa, contrasta, imposta, persino dribbla. Riduce a massimo due i passaggi agli avversari e dà una prova di sicurezza. Torna timido e introverso nei pressi del bar, ma al cuor non si comanda... INNAMORATO

PLAYER LAFORGIA 6: meglio in chiusura che in fase di spinta, contiene il centrocampo avversario e non tira mai indietro la gamba. Purtroppo, questo gli costerà la ricaduta. Si commuove al gol del 3-2: per il vantaggio o per la doppietta di Bomber? SFORTUNATO

BOBO 7: grande partita anche per il Presidente. Corre, pressa, recupera, e soprattutto è l'unico che ha la capacità di impostare. Regala palloni al bacio a Bomber: sul primo è gol, sul secondo un palo clamoroso, il terzo diciamo che non era proprio un assist ma vale comunque il vantaggio. A TUTTO CAMPO

ANDREA 5,5: match difficile da interpretare, il suo. Parte dalla fascia ma si schiaccia troppo sul terzino. Infatti non c'è praticamente mai nelle ripartenze. Si fa male e chiede di rientrar, gli vengono i crampi e chiede di rientrare. Necessita di disciplina tattica. ANARCHICO

LIMONE 6: ha l'attenuante della prima partita: nuovi compagni, nuovo contesto. E l'atmosfera da guerriglia non lo aiuta, ma lui si adegua: calcetti e piccole trattenute ottengono l'effetto di innervosire gli avversari. Di sponda non la prende mai. Tuttavia porta al campo la cosa più bella che si sia vista all'Atletico 2000. STRISCIONATO

BOMBER 8: se continua così, a campionato finito sarà entrato in forma. Prima doppietta nel torneo, assist a Beppe dopo essersi sgubbato il calcio d'angolo. Ma soprattutto alimenta il clima da Intifada che si respira in campo, fino a rischiare il rosso. Sbaglia appositamente in occasione del palo, perchè senza Sedatol in panchina non possiamo permetterci certe emozioni forti (almeno io e lui). TRAVOLGENTE

lunedì 1 febbraio 2010

SCONFITTE, POLEMICHE E MISTERI: UN GIALLO AGITA CASA PERONI

(Bomber Lattanzio di ronda con i suoi amichetti per regolare i conti interni allo spogliatoio)

Il primo gelo ha portato con sè le prime dipartite nel Peroni Team: innazitutto quella dei neuroni del Capitano, totalmente esaurito da inutili (tranne che in Italia) esami di stato e dunque voce ingiustificatamente assente nelle ultime settimane. Pareva brutto commentare una vittoria, già lo sapevo che vi sareste montati la testa. Ma soprattutto cominciano a venire meno gli uomini, non solo con lo spirito ma adesso anche col corpo. Il neoacquisto Andrea si è infatti distrutto dopo un contrasto in cui è stato ammonito: si completa la maledizione dei volti nuovi, che aveva già visto l'infortunio di Enzo dopo l'esordio. Felice ha subito il trivellamento del piede da parte degli operai che stanno lavorando a casa sua. Luca, disperato da quando Beppe non gioca più in porta, ha preferito darsi latitante a Bologna fingendo impegni di lavoro.
E soprattutto, i servizi segreti della dirigenza, informati dalle stesse fonti del sequestro Abu Omar, hanno rivelato la spy story dell'anno in casa Peroni. La società ha infatti individuato il vero problema, lo sfalda-gruppo: Bomber Lattanzio aka lo spaccaspogliatoi aka il Pasquale Foggia del quadrante Est. Secondo le informazioni acquisite dall'intelligence peroniana, sarebbe lui la causa degli abbandoni precoci e dei forfait insensati che hanno caratterizzato questo scorcio di stagione. Sempre secondo le solite "talpe", Bomber è stato visto aggirarsi (scortato dai suoi minacciosi scagnozzi Barbarino, Michele Panzerotto e Salvatore il siciliano) in zona Tiburtina/Casalbertone per risolvere alcuni "problemi" con un suo compagno. Problemi di gioco? Problemi di donne? Problemi di soldi? O semplicemente problemi di concorrenza? L'inchiesta prosegue. Nel frattempo però la "vittima" è rimasta così traumatizzata da essere stata segnalata ai servizi sociali come bisognoso di assistenza. E chi ti manda la cooperativa? Proprio Bomber, che infatti stamattina è stato segnalato in zona mentre giocava un Win for Life. Un quadro torbido che solo l'ispettore Lo Gatto (assistito nelle indagini dal commissario Monnezza) potrà decifrare.
Due settimane fa una vittoria bella, dura e sofferta contro i Dragons: finalmente la piscolabilità si era trasformata in spietatezza. Finalmente la saudade di Toda era diventata una doppietta. Finalmente Bomber ha dimostrato ai miscredenti perchè la società ci aveva sempre creduto. E soprattutto finalmente si era capito che per vincere bastava non far giocare il Capitano: la magìa nera aveva provveduto con una pubalgia o qualcosa di simile a lasciarlo camminare come se avesse avuto una scopa in culo. E soprattutto aveva tolto una presenza ingombrante in campo (il Capitano va fatto giocare in quanto tale). Vincenzo ha mostrato di meritare la fascia con una prestazione gagliarda, da vero leader: non solo gossip, brasiliane e amori vip, ma anche sudore e incitamento.
Tutto molto bello, peccato però che nel frattempo c'è stata un'altra partita che ci ha rincuorato perchè sono tornati i vecchi Peroni: nervosi, caotici, lamentosi, ipocondriaci. Le urla che si levavano contro compagni e arbitro sono stati un vero toccasana per chi era in panchina e si preoccupava della pericolosa evoluzione psichica della squadra.
La nevrosi si tocca con mano già nei primi minuti, quando Bomber quasi innesca una rissa dopo uno scambio di "opinioni" con il 19, capelli bianchi ma capa da dodicenne. Ma in quanto a mani in faccia Bomber non è secondo a nessuno e quindi la partita si incattivisce ben presto.
Ma di questi tempi Bomber Lattanzio coi piedi è bravo almeno quanto con le mani, per non parlare della bocca: nell'ordine chiama la punizione, la ottiene, la batte e centra il sette. "E cuss gol da do a assut?", si chiedono all'Accademia della Crusca, ma quello che conta è che siamo in vantaggio.
Solito catenaccio per difendere il risultato, ma all'ennesima palla in mezzo, Giovanni si fa cogliere ingenuamente con la mano appoggiata sul 19. Che si fa rotolare manco avesse incontrato Pasquale Bruno e soprattutto non chiede il rigore, come nessuno tra i suoi compagni. Ma l'arbitro compie un capolavoro e fischia il penalty: e quando gli facciamo notare che nessuno lo aveva chiesto, risponde che lui fischia quando vede le cose. Evidente parentela col presidente Vetturi quindi e palla al centro. Anzi, no, prima c'è il tempo per una sfuriata insensata di Andrea contro Felice che non ha parato il rigore. Tutto totalmente logico per un gruppo di squilibrati.
Ad inizio ripresa l'ormai celebre rombo si sfalda, assumendo man mano sembianze sempre più irregolari. Più o meno la stessa irregolarità che caratterizza l'andamento del nostro sistema nervoso. Match cattivo e spezzettato, loro sono polemici almeno quanto noi ma stavolta non si rivelerà un vantaggio. A ogni fallo entrano tutti in campo, titolari, riserve, panchine, Alessio della segreteria e pure la sorridente signorina del bar (Giovà, fidati quella sorride a tutti, avast ca piggh trris).
Bomber ha sui piedi la palla del vantaggio ma colpisce troppo bene e prende in pieno il portiere. Sul ribaltamento succede un po' di tutto: avversario moribondo (finto?) a terra che reclama 118 e Vannini, l'arbitro fa proseguire e noi che facciamo? E' scontato, ci fermiamo a guardare. Tiro da fuori, Felice non trattiene e l'Inzaghi di turno ribadisce in rete in completa solitudine. Ma chi ce l'ha insegnato sto fatto delle mani alzate? Ma che vi credete, Franco Baresi?
Al termine manca poco, la disperazione porta Beppe a centro area per le sponde di testa e lui ne prende una proprio all'ultimo secondo. Palla a Mister Laforgia. Qui chi ha assistito alla partita continuerebbe "che inspiegabilmente tenta un mezzo pallonetto col ginocchio". E no, per il manicomio Peroni "inspiegabilmente" avrebbe tirato in porta. Invece, per non smentire proprio all'ultimo la fama dei suoi ragazzi, fa la cosa che in quel momento è la più folle. Grande Mister, grande mentalità.
Fischio finale e l'arbitro, che tenta di convincerci delle sue decisioni senza aver minimamente capito che ai pazzi è sempre meglio dare ragione, rimane esterrefatto dalla nuova vista che gli si prospetta. Beppe (che festeggiava il compleanno) con il grande tifoso Gigi Gillet che trasporta una cassa di bionde da 3/4 verso lo spogliatoio. Arbitro, e che ti pensi che il nome della squadra l'abbiamo scelto a sorte?

(A breve sono attese anche le stimmate sulle mani di Felice)

FELICE 6,5: in barba a infortuni e rimproveri, la sua partita è ottima. Para tutto il parabile nel primo tempo (tranne il rigore e si becca le gasteme di Andrea). Bene anche nel secondo tempo, finchè il voodoo di Centocelle lo becca stavolta sul piede. Ma non sarà mica Katanga che si è offeso? MARTIRE

VINCENZO 6,5: altra bella partita del vice capitano. Il talismano carioca che sventola con orgoglio dimostra che il gioco di mano cui si sarà sottoposto con quella foto non gli ha tolto tutte le forze. Spazza se deve spazzare, imposta se deve impostare, e soprattutto predica calma. Calma a noi, ma sei uscito fuoro? LEADER

BEPPE 6: parte sulla fascia, e qui dimostra di essere fuori ruolo. Decisamente meglio quando torna al centro, le palle alte sono sue, anche in attacco: all'ultimissimo porge a Mister la palla del pari. E' il suo compleanno, e persino i rabbini hanno un cuore: l'Atletico 2000, mosso a pena dal simpatico Peroni Team, gli regala persino un paio di ciabatte Frankie Garage. FESTEGGIATO

LUCA 6,5: è sempre lui il più difficile da superare per gli attaccanti avversari. Abbina velocità e potenza. Ma conferma il suo bipolarismo: una volta tanto che il morbo della polemica avvelena tutti i presenti, si mette da parte dicendo "Ma che protestate a fare?". Senti da che pulpito. Lascia per un mese, la sua assenza si farà sentire. FUGGITIVO

GIOVANNI 6: mezzo voto in meno per l'ingenuità del rigore. Le mani non così addosso all'avversario, dai. Per il resto copre bene e si propone pure in fase di spinta. Certo il centrocampo oggi ha coperto zero. Si illude nel prepartita all'ennesimo sorriso regalato dalla barista: il Capitano lo riporta coi piedi per terra. SOGNATORE

PLAYER LAFORGIA 5: la peggiore prestazione in maglia Peroni. E' vero che quando capitano dalle sue parti spesso chiude, ma è vero anche che dai suoi piedi dovrebbero nascere le azioni. Troppo frettoloso, cerca solo giocate di prima: e chi ce la fa a seguirti? Passa tutto il tempo nello spogliatoio a cercare di darsi una spiegazione per quell'ultima azione. FRENETICO

TODA 5,5: ancora sottotono rispetto ad inizio torneo. Parte fuori, poi trotterella sulla fascia alla ricerca di uno spunto che non ci sarà mai e di uno scambio che nessuno saprà offrirgli. E' quello che soffre più di tutti per l'ansia che ti mettono appena tocchi palla: "Oh passa qua", "Attento", "Tocca", "Lancia", "Tira". Rimpiange i vecchi tempi in cui poteva giocare tranquillo. SAUDADE

BOBO 6: incide meno di zero avanti. In compenso è quello che dà più sostegno alla difesa, pressa generosamente tutti i centrocampisti avversari e prova a dare fosforo in mezzo al campo. E poi mi chiedo, ma se è l'unico mancino puro perchè non le tira lui le punizioni da destra? INCOMPRESO

BOMBER 7: è sempre nel vivo: in campo, fuori, nello spogliatoio. Croce e delizia. Gol, risse, falli chiamati, mani in faccia, compagni allontanati. Sembra rinato: segna un gol straordinario su punizione, potrebbe regalare il nuovo vantaggio ma colpisce di collo pieno, troppo bene. Innesca polemiche e alimenta il nervosismo in campo. Chiama palla anche in macchina di Giovanni. Di certo è rivitalizzato dal nuovo ruolo anche se non torna. PROTAGONISTA

ANDREA 5: peccato per l'infortunio, io continuo a dire che non era manco fallo il suo. Nessuno si rende conto della gravità dell'accaduto, e ci dispiace. La sua partita invece lascia molto a desiderare. Non trova l'intesa coi compagni, non trova lo spunto, stavolta pressa molto meno e soprattutto gioca scazzato. Già colpito dal morbo Peroni? DISSESTATO

MISTER LAFORGIA 6: tutto sommato la baracca tiene, ma questi all'andata li avevamo battuti. Non ci sono grandi soluzioni e lui si lamenta per le continue indicazioni che riceve da qualsiasi passante si aggiri per il campo. "Tutt allenator sit diventat mo?", si sfoga col Capitano. No, ci mancherebbe. Però se uno sta fuori magari vuole solo darti un suggerimento, visto che ha una visione più lucida rispetto a chi gioca. Confermerà il rombo? BISTRATTATO

lunedì 11 gennaio 2010

IL PERONI TEAM NON RIESCE A DIGERIRE IL ROMBO

(Ma non era questo il Rombo a cui si riferiva Mister Laforgia?)

Il ritorno dalle feste di Natale, si sa, mette sempre a dura prova il fisico. Ne sono prova i 40 grammi acquisiti da Adriano durante la pausa. Ma l'assunzione indebita di pesce riesce a modificare le associazioni mentali delle persone: ecco perchè quando Mister Laforgia parla di Rombo, la mente non va a moduli ma a Ciccill u gnor e a crudi di mare faticosamente assimilati. Ne sa qualcosa il Capitano, che ha espulso il Cenone della vigilia nel cesso di Saverio Marrakech (e chi c'era la santa notte di Natale mi ha visto sudare freddo).
Anno nuovo, vizi vecchi per il Peroni Team. Anzi, anche un nuovo vizio: nessuno porta la birra. Ne derivano nervosismo e depressione. Il consiglio di uno psicanalista non vi è piaciuto? E allora tenetevi Todarello che sbaglia due passaggi, impazzisce e torna in panca meditando di cambiare città. Oppure il Capitano che sbaglia disimpegni e comincia a incolpare entità metafisiche anzichè cercare di spiegarsi la propria involuzione. O Felice che grida contro tutti a fine partita manco gli avessero preso a ginocchiate la malandata schiena.
Il primo appuntamento del nuovo anno ci riserva l'Ad Maiora, quelli delle griffe pure tatuate sul culo tipo Crudo di Parma. Squadra in piena emergenza: il Presidente Vetturi, al quale non sono bastati 10 giorni reggini per ingaggiare almeno uno dei Bronzi di Riace, rimane a Bari pur di non uscire i soldi del mercato di riparazione. Meno male che un nuovo elemento era stato ingaggiato: il buon Enzo (guarda caso di Reggio), che da solo non poteva rivoltare una squadra di per sè già rivoltante.
Ed è qua, uno pensa, che il Mister si fa venire l'intuizione brillante: il nuovo modulo. Peccato che appena viene pronunciata la parola Rombo a tutti balzano alla mente canne (solo un componente, chissà chi, le canne ce le aveva già in testa se non in bocca), lenze, ami, vermi e lische.
Oltre a Bobo, assenti: Beppe che stava cercando di spiegare ai nipponici che "stare al Giappone" non vuol dire andare a Tokyo ma avere gli occhi alla Adriano; Specchio che stava girando un cortometraggio dal titolo "Domenico dove sei"; Luca che stava risolvendo un "problemino" di alito vinoso ben noto al Capitano.
Ma questo era il match delle incomprensioni e delle dissociazioni verbali: Mister Laforgia chiede di "tirare fuori i coglioni" e tutti lo seguono. Ma dopo la partita e sotto la doccia. In piena crisi di panico e in confusione pisco-tattica, riusciamo miracolosamente a tenere per ben 25 minuti: soli 2 gol subiti e nemmeno un grido fuori posto, a parte il solito Bomber Lattanzio che però si limita, tanto da percorrere in un tempo tutti i metri percorsi in 8 partite, moltiplicati per 10. Ma la mancanza di Luca si fa sentire: nessuno offende ripetutamente l'uomo nero, che più che un arbitro sembrava un gestore di pane & merda in procinto di tagliare porchetta.
Nel secondo tempo, però, il solo cambio a disposizione porta al rapido esaurimento di ossigeno: il povero Felice vede spararsi palloni come se ci fosse quel coso che si usa per gli allenamenti di tennis. Fino all'8-0 finale.
Infatti potrebbe finire con un minimo di dignità, ma quando segnano pure il Nonno e soprattutto Ciccio Bombo vuol dire che è finita, anzi che è ora di farla finita. Chi era, Giovanni se non sbaglio che prima della partita aveva detto che "se prendiamo gol pure da quello ce ne andiamo"?.

Piccolo off topic del week end: per cercare di rivitalizzare una forma fisica sempre più decadente, Capitano, Bomber e Mister hanno osservato una particolare dieta in quel di Firenze. Ma mentre il coach è andato meglio di tutti, nel casale di Galiga, gli altri due schicchiati hanno voluto sfidare la sorte e il mondo animale: mentre Bomber ha un becco di papero che gli ostruisce l'intestino, Capitan Elio è andato oltre mangiando interiora e intestino di chissà cosa (il cosiddetto Lampredotto). Come ha spiegato il paninaro fiorentino-partenopeo fuori dal Franchi, "stai mangiando una parte dell'animale con quello che ha mangiato l'animale". In parole povere, la merda.

Pagelle di Vincenzo, che per una volta mi ha alleggerito il lavoro.

(Ciccio Bombo si mette in posa dopo aver umiliato il Peroni Team)

FELICE: voto 6 Nel primo tempo para tutto con una sicurezza incredibile. Incolpevole sui primi goal non può evitare la affucuata di reti del secondo tempo. Alla fine della partita sklera per il mancato acquisto del suo coinquilino e per protesta non si lava. Lo immaginiamo a casa a capo tavola vestito ancora con gli attrezzi del mestiere. MURATORE!

GIOVANNI: voto 5 Il nostro Pessotto per una volta non è determinato, colpa anche di un pestone ricevuto dopo appena 30 secondi. Timido in difesa, poco concreto dalla metà campo in su, per una volta non porta la sufficienza a casa. Non infierisco perchè mi accompagna sempre alla Metro o a casa. Le feste natalizie hanno colpito. INCARTAPECORITO!

CAPITANO ELIO: voto 5 Deve adattarsi al ruolo di centrale e si capisce che non sarà una serata facile. Contro di lui si alternano due armadi comprati per l'occasione dall'Ikea. Naufraga con tutta la difesa e non solo per colpa della pioggia. Per una volta non fa dei Blitz (ahahah) e non regala neanche una falciata degna del Capitano. SBIADITO!

LUCA TOD: voto 6 Il Tod viene schierato inizialmente come vertice basso di un rombo poco geometrico. Lotta e suda come al solito però non tira mai. Si prodiga molto in fase difensiva e alla fine fa anche il terzino con buoni risultati. Manca della giusta lucidità e per poco non si lascia andare alla facile Gastema. CAMALEONTE!

ANTONIO: voto 5,5 Entra e suona la carica da vero leader (il mister non si tocca). Il difetto però è che non trova una giusta collocazione in campo. Pressa ma non crea, contrasta ma non riparte. Ad un certo punto cerca l'euro goal su punizione: può vantare di essere l'unico che, durante la partita, ha tirato nello specchio della porta. CONFUSO!

BOMBER: voto 6 Esigenze tattiche lo portano a snaturare il suo ruolo. Retrocede a centrocampo e sbaglia poco: l'unico vero errore è sul primo goal avversario dove si fa anticipare di testa. Per il resto è forse l'ultimo a mollare e vanta il maggior numero di tentativi di tiro. Gli manca solo il goal. GENEROSO!

ADRIANO: voto 5 Ha preso troppi chili durante le festività e si vede che non è la solita libellula. Bene sulla fascia destra, male quando tenta i numeri da saltimbanco nell'area piccola. Dovrebbe tirare di più (come suggeritogli da me ad inizio gara). È una lampadina che funziona ad intermittenza. Da lui vogliamo la luce, sempre...Va supportato da tutta la squadra. Genio incompreso. INGRASSATO!

ENZO: voto 5,5 All'esordio deve supportare l'intero peso dell'attacco, una cosa che è capitata a molti in questa stagione. Non sfigura nei contrasti. Anche a lui manca il ritmo partita e ovviamente l'affiatamento con i compagni. È giusto dare tempo al nuovo arrivato. Prezzo pregiato del mercato di riparazione. Pistola scarica. ANONIMO!

VINCENZO: voto 6 (di autostima) Probabilmente è quello che ha preso più chili durante le feste: non tocca un pallone da un mese ma tutto sommato sbaglia poco. Si arrangia alla meglio con gli attaccanti avversari, facendo qualche fallo tattico non visto dall'arbitro. Solo i crampi lo mettono Ko. Urge una dieta. Cerca di riportare il sorriso in uno spogliatoio grigio dopo la sconfitta. SERENO!

giovedì 17 dicembre 2009

UMILIATI DAL FRATTOCCHIE, SIAMO UNA GABBIA DI MATTI

(Uno dei possibili obiettivi del mercato di riparazione)

Le abbiamo sentite tutte: manca la punta, la difesa non tiene, uno a centrocampo che viene a prendersi palla. Ma procurarsi uno psicanalista no? Dopo la batosta contro il Real Frattocchie ultimo in classifica, la società sta pensando di tornare sul mercato: sotto osservazione per il ruolo di strizzacervelli ci sono Crepet (ma pare sia più psicolabile di Luca quando vede un fischietto), la neolaureata Valeria che però è ancora sotto effetto di tachicardia per la tesi ed è recentemente entrato in lizza anche Antonio di Casilina 362, ma è rimasto sul 105 col cazzo appizzato addosso alle signore che si accingevano a scendere. Rimangono al momento non esaudite le richieste di Felice, che ha chiesto uno stregone esperto di Voodoo, o più verosimilmente un massaggiatore (niente cinesi perchè sei zitato, la società vigila anche sul rispetto dei valori morali): l'unico che potrebbe aiutarlo è mister Laforgia, casomai avesse preso contatti con qualche sciamano nella selva di Boquete.
La partita di ieri sera è comunque servita per evidenziare ormai il livello di pazzia totale al quale siamo giunti. In ordine di ruolo abbiamo: Felice che ha chiamato l'uomo libero solo dopo la partita, Specchio e Luca che comunque si sono persi di tipo 15 metri l'uomo sul 2-0, il Capitano che ha cominciato a tirare fuori gli artigli sullo 0-7, Beppe che è entrato per 20 secondi in occasione di un calcio d'angolo, Giovanni che sul terzo gol anzichè togliere l'uomo d'addosso a Felice si mette pure lui a disturbare, Toda che ha giocato una partita parallela fatta di silenzi, falli e incazzature con se stesso, il Mister che si dimentica di fare i cambi, Adriano che non ha trovato la sua posizione nemmeno in macchina di Beppe, Bobo che ha preso di mira il portiere (ma nel senso che gli tirava la palla addosso), e Bomber che nei 12 secondi che ha giocato ha chiamato palla pure al campo accanto. Insomma, alla stregua dei fatti si impone una sempre più urgente perizia psichiatrica: cioè siamo l'unica squadra penso di tutta la Via Lattea che pensa di poter vincere senza tirare in porta.
Il primo tempo contro il Frattocchie ne è l'emblema: posseso palla tipo 80% noi, tiri in porta 1, risultato 0-2. Ed è vero che Luchino (fino a quel momento il migliore) si è distratto nelle 2 occasioni decisive, ma è pur vero che per fare 2 gol con 1 tiro dovevamo avere Gesù Cristo (o in alternativa Kenshiro) a fare la moltiplicazioni delle conclusioni. Geniale comunque rimarrà il secondo gol, con il bisonte che giocava avanti a loro che viene lanciato e ha il tempo di stoppare, tirarsi su i calzini, girarsi la maglietta, chiamare la ragazza al cellulare, chiedere in segreteria quand'era la prossima e poi si è reso conto che Luca e Specchio gli avevano recuperato 15 metri: a quel punto ne rimanevano altri 10 e Bomber Bisonte è riuscito comunque ad avere il tempo di darsi una sistematina ai capelli e superare Felice in pallonetto.
Nel secondo tempo tutti si aspettano la reazione e invece cominciano ad arrivare gol del Frattocchie in serie: gli schemi saltano, figuriamoci le nostre teste schizofreniche. Tutti escono di testa, il tracollo è dietro l'angolo e Capitano e Bomber già cominciano a puntare le birre appoggiate in panchina: all'improvviso però Specchio si fa male e sono costretto a tornare in campo. Ma ormai la frittata è fatta e nemmeno gli ultimi sputi di pseudo-orgoglio riescono a tenerci a galla: finisce 7-0 e poi tutti al Forte a festeggiare Valeria, tra pantaloni scomparsi, preservativi usati e balli del tallone con Marta.
Anche stavolta nessun voto per dignità.

(La società durante la ricerca dell'esatta posizione di Adriano)

FELICE: al rientro dopo il lungo stop dovuto a reumatismi e pellegrinaggi, dimostra che la devozione può aiutare: non prende nemmeno un pallone sui gol, in compenso stupisce i presenti con un rinvio di mano a centrocampo che lascia presagire gravi ripercussioni muscolari. Ne esce illeso. MIRACOLATO

SPECCHIO: ancora lontano dagli standard dell'anno scorso. Ha il merito del primo tiro in porta (che la dice lunga sulla determinazione delle punte), ma è colpevole di concorso di colpa sul disastro del secondo gol. Almeno ritorna ai vecchi standard di mentalità, venendo da Bari per giocare. Se l'avesse fatto anche da Boston sarebbe stato eletto vice capitano. PENDOLARE

CAPITANO: parte titolare in virtù della politica della Vecchia Guardia, esce subito ed è lanciato per un secondo tempo alcolico in panchina. L'infortunio di Alessandro lo fa tornare in campo mentre il naufragio è già in atto. Ma sullo 0-7 si ricorda di dover dare l'esempio e comincia un inutile pressing a tutto campo, con tanto di scivolata (la seconda in 2 partite). RITARDATARIO

LUCA: nei primi 15 minuti è uno spettacolo, prende per mano il reparto, anticipa che è una bellezza, imposta e solo per eccessiva umiltà non tira in porta. Poi il black out: sul primo gol è solo parzialmente colpevole, il secondo è invece una perla (anzi una pirla). La tranquillità degli avversari gli nega le solite sterili discussioni. AMNESIA

BEPPE: in un momento di impeto offensivo entra in campo su un calcio d'angolo e riesce subito. Rientra ma viene saltato dai più veloci avversari, sbaglia un paio di interventi e ritorna malinconicamente in panca. Torna nel finale e si piazza centravanti alla Ambrosini. Almeno si avvicina alla più congeniale posizione di esterno sinistro d'attacco. BOA

GIOVANNI: primo cambio dell'incontro, cerca di spingere quando ancora la partita sembra alla portata e limita amnesie e rimesse sbagliate. Nel secondo tempo protagonista di un inedito schieramento a 2 col Capitano, ma è il momento migliore per la difesa. Certo potrebbe spostare l'avversario dalla traiettoria sul terzo gol, ma comincia a parlare più degli altri dopo quasi un anno e mezzo. LOQUACE

TODA: altra partita incolore. Nervoso nel prepartita (causa sciopero dei mezzi), continua ad essere nervoso anche se la metro non serve granchè in campo. Più sbaglia e più persevera nell'errore, e tra l'altro non protesta mai nonostante alcune decisioni arbitrali discutibili. Una sola domanda: perchè? E' troppo importante, deve riprendere la calma quanto prima. BIPOLARE

PLAYER LAFORGIA: comincia fuori, entra per Bomber e cerca di dare equilibrio. Nel primo tempo si segnala per un lancio superbo che Bobo non sfrutta. Tutti si chiedono perchè nel riscaldamento sfoderi bomboloni imparabili e in partita non ci provi. Comincia chiaramente a subire il peso del doppio ruolo. AUTO-CONTENUTO

ADRIANO: dateci un tom tom e vi diremo dove gioca. Provoca un esaurimento alle Giovani Marmotte che armate di bussola cercavano di dare un senso ai suoi movimenti. Si segnala solo per un grande scambio con Bobo a metà ripresa, ma non si toglie il vizio della palla alta e di cercare giocate sulla linea di fondo. Considerato anche l'altro vizio a noi tutti noto direi VIZIOSO

BOBO: secondo me le lenti a contatto erano scadute: wagliò guarda che hanno una scadenza! Stavolta torna nel baratro della non vedenza e dopo aver mancato un paio di controlli di suola, cerca di suonare la carica nella ripresa ma il tutto si risolve in un tiro al bersaglio sul portiere. Giocassimo a cinque si schiaccia o a tiro al piattello sarebbe implacabile. IMPALLINATORE

BOMBER: questa era l'ottava, la partita più attesa della stagione date le promesse reiterate ogni settimana. Parte bene, riesce persino ad arrivare sul fondo un paio di volte ma per un elementare principio atletico se la crossa non può arrivare anche a prenderla a centro area. Esce a metà tempo e viene dimenticato nell'oblio dell'umida panchina. Nella ripresa riesce a non toccare il pallone, anche se gli zero secondi giocati possono essere un'attenuante. DIMENTICATO

MISTER LAFORGIA: incredibile ma vero, dopo esserci sperticati in elogi tra lo scorso campionato e questo, per la prima volta dà l'impressioni di non riuscire più a sostenere il doppio incarico. Nella ripresa dimentica di essere l'allenatore e dà vita a un'inedita autogestione della squadra nei cambi. Ma non finisce qui: perde i pantaloni, rimedia la tuta di Luca e trova resti (spero solo inorganici) dell'attività procreativa dell'oriundo calabro-parmense. Finisce a bere Padrepeppe in via Cei fino alle 5. SMEMORATO

venerdì 4 dicembre 2009

TORCE E LENTI NON BASTANO, PERONI SCONFITTI DI MISURA

(Sergio accende una torcia a bordo campo per la coreografia)

"Vietato fumare nei campi" intima minaccioso il nuovo cartellone luminoso che campeggia davanti alla segreteria del Kibbutz Atletico 2000. A parte che siamo confortati nel notare come i soldi che abbiamo generosamente devoluto siano usati per cause utilissime, il monito fa riferimento fin troppo esplicito alle abitudini degli Istinti Peronili.
Stavolta infatti la curva è tornata a popolarsi, grazie alle presenze di Sergio, Alessia e Vito (onorato avversario in tante indimenticabili sfide col Metallurg). In particolare è il centravanti del Mean Machine, questa settimana squalificato per proteste, ad animare la situazione: il fautore della Tiburtina Biancorossa è stato subito ribattezzato in società Torcida, non tanto perchè balli la samba, quanto per la quantità (e la qualità) delle "torce" accese durante l'incontro. Innervositi dalla coreografia a base di "fumo-geni" (copyright di Fortunato), i delegati avversari sono venuti a chiederne lo spegnimento immediato, ma potevano farlo con più garbo, Cristo! Da scompisciarsi la reazione di Sergio che, con la sbarra in mano e gli occhi alla Adriano, risponde: "Che vuoi zio, mica sto fumando".
Il tutto fa da contorno ad una partita al cardiopalma, con i peroniani in evidente emergenza: assente Adriano, in visita a San Patrignano, assente Bomber alle prese con il solito Morbo di Torpigna (cioè febbre di kebab suino), assente Felice che è stato avvistato sul cammino di Santiago de Compostela. E qui arriviamo alla nota dolente della serata: l'assenza ingiustificata (e per me ingiustificabile visto che è stata riferita alle 19,30) di Madoff Gianpasquale , che verrà ammonito ufficialmente dalla società per comportamento antisportivo: infatti ci lascia in 9, con un solo cambio, a lottare con i nostri polmoni anneriti. Non so cosa abbia detto il presidente, ma per me non esiste avvisare così in ritardo a meno che non siano cause di forza maggiorissima.
Ma andiamo all'incontro: gli avversari di questo turno sono gli Aurora, che possono vantare anche un inno di Eros Ramazzotti (mmm, che culo!).
Mister Laforgia, protagonista di un avvelenato prepartita (causa mestruazioni, emergerà in seguito), ripropone Beppe tra i pali, con Specchio a destra, Luca al centro e Capitano a sinistra. Giovanni infatti scala a centrocampo con Mister, mentre Toda agisce alle spalle della punta di peso Bobo. Peso piuma, ma sarà fondamentale. Infatti l'uomo più miope di Roma Est si è finalmente piegato ai prodigi della scienza e della tecnica: in un attimo di devozione a Santa Angelina, è stato folgorato dal Dio della Veggenza ed è riuscito a mettersi le lenti a contatto senza cavarsi il bulbo. E gli effetti si vedono subito: infatti il numero 20 finalmente si gira dalla parte giusta quando viene chiamato e riesce persino a capire dov'è la palla. Ma soprattutto è lui a pareggiare e addirittura a ribaltare il risultato dopo lo svantaggio giunto su corner: specialmente il secondo gol dell'ormai ex Uomo Talpa è un bijoux, con la palla piazzata di giustezza sul primo palo. E daje di catenaccio poi.
Ma gli aurori non ci stanno e auandano un paio di tiri da fuori che portano il punteggio sul 4-2 a metà partita. Peccato per noi, perchè nonostante le assenze la prestazione è gagliarda, e se Toda giocasse anche al 60-70% delle proprie possibilità avremmo il dominio a centrocampo. Invece l'erudito numero 14, capace di parlare con la stessa competenza di Aristoteles e di Dostoevskij, gioca una partita stranamente anonima, sempre ai margini del gioco.
Nell'intervallo fuori un Capitano decisamente ballerino e dentro Vincenzo, che apporta più solidita e più peso al reparto arretrato. Calcio d'inizio e Bobo e Mister si inventano un doppio scambio che folgora gli avversari, con Bobo che sigla la tripletta e c'è ancora un tempo da giocare.
Ma le fatiche cominciano a farsi sentire e nonostante la generosità le uniche occasioni di rilievo sono una punizione di Bobo che il portiere leva dall'incrocio e un tiro di Toda respinto con la schiena da un avversario. Nemmeno il finale convulso e isterico, durante il quale Capitano e Luca perderanno spesso il lume della ragione, riesce a raddrizzare le sorti di un incontro che era ampiamente alla nostra portata.
Negli spogliatoi c'è birra per tutti, così come al bar, e così come a casa per la cena postpartita. Stanchi, ubriachi, e alcuni ancora sporchi ci possiamo dimenticare come è finita: e mentre Santa Angelina ci porta altre birre (che Giovanni Peroni la benedica), Dabbikko si improvvisa dj della serata, ma finirà per isolarsi in camera di Bobo, sbronzo e incompreso.

(Il Peroni-Lab ha elaborato una proiezione di Bobo fra qualche anno)

BEPPE 6: forse non è del tutto incolpevole sul primo gol, ma si abbatte troppo e comunque sulle altre reti non può nulla. Verrà ringraziato sempre e comunque per lo spirito di adattamento e per la presentazione che manda a tutti in mattinata. POWERPOINT

SPECCHIO 6: nessuno capisce che bisogna lanciarlo in profondità. A che servono altrimenti le sue lunghe, esili e spigolose leve? Buone alcune chiusure e alcuni scambi a centrocampo col Mister ma l'impressione è che la manovra lo blocchi. FRENO A MANO

LUCA 6: nel primo tempo soffre i tagli continui delle punte avversarie, lasciando spesso il centro scoperto e costringendo il Capitano alla diagonale. Nella ripresa cresce, fino a ingaggiare il solito faccia a faccia con l'arbitro: meno male, non lo potevamo vedere così tranquillo. Si becca anche un cartellino giallo al posto mio. PROTESTANTE

CAPITANO 5,5: bene metà primo tempo, disastroso nella seconda metà quando in pratica pattina, scivolando ignobilmente più e più volte e tenta troppi disimpegni azzardati. Meglio nella ripresa, quando torna a destra e comincia a spingere con convinzione, prima di perdere le staffe nel finale. Ma l'equilibrio è sempre precario. ROLLERBLADE

VINCENZO 6,5: il suo ingresso dà sicurezza alla squadra, non si sa bene se per meriti calcistici o come talismano. Ma da allora su quella fascia non si passa più con la frequenza dei primi 25 minuti. Almeno lui non sbaglia i falli laterali e blinda il pallone. Non risente dell'inseguimento alla Canalis. CASSAFORTE

GIOVANNI 6: buonissimo primo tempo, anche se più dedito alla distruzione che alla costruzione. Nella ripresa va anche lui in debito di ossigeno, si vede che non è abituato a ricoprire quel ruolo. Porta stoicamente una 3/4 anche mediamente ghiacciata. DI PAROLA

PLAYER LAFORGIA 6,5: meglio anche lui in avvio di azione che in fase conclusiva, gioca migliaia di palloni: alcuni saggiamente, altri smistati con troppa fretta di prima. Sempre nel vivo della manovra, ispira il terzo gol con astuzia. Segue le indicazioni che si dà da solo e rimane in campo per tutti i 50 minuti. Ormai RITROVATO

TODA 5: riesce a far peggio del Capitano e non era facile. Si mette a trotterellare per il campo senza trovare un filo conduttore al proprio moto, poco perpetuo a essere onesti. Riappare con un tiro al volo che si stampa sulla schiena di un difensore dell'Aurora, non partecipa nemmeno alle proteste di gruppo finali. FANTASMA

BOBO 9: fa reparto da solo, e voglio vedere chi avrebbe scommesso sui suoi 15 kg. Non sbaglia un pallone, quando tira centra sempre la porta e fa 3 gol molto belli. Torna a vedere campo e palla dopo mesi, e i risultati danno ragione a chi lo ha insultato per la cecità. FUORI DAL TUNNEL

MISTER LAFORGIA 6: il voto è una media tra il 7 della partita, anche se a dir la verità non aveva molto da inventarsi visti gli uomini a disposizione (ma io Beppe esterno sinistro d'attacco lo avrei provato), e il 5 perchè non può e non deve essere lui a destabilizzare lo spogliatoio prima di appuntamenti così cruciali. INDISPOSTO

TIFOSERIA 10: complimenti a Vito e Alessia che hanno resistito alle botte d'umidità e ai meno 12 gradi. Ma una menzione speciale va a Sergio, che anima la Torcida e non si ferma nemmeno davanti ai tentativi da sbirro di allontanarlo. NO AL CALCIO A 8 MODERNO