lunedì 1 febbraio 2010

SCONFITTE, POLEMICHE E MISTERI: UN GIALLO AGITA CASA PERONI

(Bomber Lattanzio di ronda con i suoi amichetti per regolare i conti interni allo spogliatoio)

Il primo gelo ha portato con sè le prime dipartite nel Peroni Team: innazitutto quella dei neuroni del Capitano, totalmente esaurito da inutili (tranne che in Italia) esami di stato e dunque voce ingiustificatamente assente nelle ultime settimane. Pareva brutto commentare una vittoria, già lo sapevo che vi sareste montati la testa. Ma soprattutto cominciano a venire meno gli uomini, non solo con lo spirito ma adesso anche col corpo. Il neoacquisto Andrea si è infatti distrutto dopo un contrasto in cui è stato ammonito: si completa la maledizione dei volti nuovi, che aveva già visto l'infortunio di Enzo dopo l'esordio. Felice ha subito il trivellamento del piede da parte degli operai che stanno lavorando a casa sua. Luca, disperato da quando Beppe non gioca più in porta, ha preferito darsi latitante a Bologna fingendo impegni di lavoro.
E soprattutto, i servizi segreti della dirigenza, informati dalle stesse fonti del sequestro Abu Omar, hanno rivelato la spy story dell'anno in casa Peroni. La società ha infatti individuato il vero problema, lo sfalda-gruppo: Bomber Lattanzio aka lo spaccaspogliatoi aka il Pasquale Foggia del quadrante Est. Secondo le informazioni acquisite dall'intelligence peroniana, sarebbe lui la causa degli abbandoni precoci e dei forfait insensati che hanno caratterizzato questo scorcio di stagione. Sempre secondo le solite "talpe", Bomber è stato visto aggirarsi (scortato dai suoi minacciosi scagnozzi Barbarino, Michele Panzerotto e Salvatore il siciliano) in zona Tiburtina/Casalbertone per risolvere alcuni "problemi" con un suo compagno. Problemi di gioco? Problemi di donne? Problemi di soldi? O semplicemente problemi di concorrenza? L'inchiesta prosegue. Nel frattempo però la "vittima" è rimasta così traumatizzata da essere stata segnalata ai servizi sociali come bisognoso di assistenza. E chi ti manda la cooperativa? Proprio Bomber, che infatti stamattina è stato segnalato in zona mentre giocava un Win for Life. Un quadro torbido che solo l'ispettore Lo Gatto (assistito nelle indagini dal commissario Monnezza) potrà decifrare.
Due settimane fa una vittoria bella, dura e sofferta contro i Dragons: finalmente la piscolabilità si era trasformata in spietatezza. Finalmente la saudade di Toda era diventata una doppietta. Finalmente Bomber ha dimostrato ai miscredenti perchè la società ci aveva sempre creduto. E soprattutto finalmente si era capito che per vincere bastava non far giocare il Capitano: la magìa nera aveva provveduto con una pubalgia o qualcosa di simile a lasciarlo camminare come se avesse avuto una scopa in culo. E soprattutto aveva tolto una presenza ingombrante in campo (il Capitano va fatto giocare in quanto tale). Vincenzo ha mostrato di meritare la fascia con una prestazione gagliarda, da vero leader: non solo gossip, brasiliane e amori vip, ma anche sudore e incitamento.
Tutto molto bello, peccato però che nel frattempo c'è stata un'altra partita che ci ha rincuorato perchè sono tornati i vecchi Peroni: nervosi, caotici, lamentosi, ipocondriaci. Le urla che si levavano contro compagni e arbitro sono stati un vero toccasana per chi era in panchina e si preoccupava della pericolosa evoluzione psichica della squadra.
La nevrosi si tocca con mano già nei primi minuti, quando Bomber quasi innesca una rissa dopo uno scambio di "opinioni" con il 19, capelli bianchi ma capa da dodicenne. Ma in quanto a mani in faccia Bomber non è secondo a nessuno e quindi la partita si incattivisce ben presto.
Ma di questi tempi Bomber Lattanzio coi piedi è bravo almeno quanto con le mani, per non parlare della bocca: nell'ordine chiama la punizione, la ottiene, la batte e centra il sette. "E cuss gol da do a assut?", si chiedono all'Accademia della Crusca, ma quello che conta è che siamo in vantaggio.
Solito catenaccio per difendere il risultato, ma all'ennesima palla in mezzo, Giovanni si fa cogliere ingenuamente con la mano appoggiata sul 19. Che si fa rotolare manco avesse incontrato Pasquale Bruno e soprattutto non chiede il rigore, come nessuno tra i suoi compagni. Ma l'arbitro compie un capolavoro e fischia il penalty: e quando gli facciamo notare che nessuno lo aveva chiesto, risponde che lui fischia quando vede le cose. Evidente parentela col presidente Vetturi quindi e palla al centro. Anzi, no, prima c'è il tempo per una sfuriata insensata di Andrea contro Felice che non ha parato il rigore. Tutto totalmente logico per un gruppo di squilibrati.
Ad inizio ripresa l'ormai celebre rombo si sfalda, assumendo man mano sembianze sempre più irregolari. Più o meno la stessa irregolarità che caratterizza l'andamento del nostro sistema nervoso. Match cattivo e spezzettato, loro sono polemici almeno quanto noi ma stavolta non si rivelerà un vantaggio. A ogni fallo entrano tutti in campo, titolari, riserve, panchine, Alessio della segreteria e pure la sorridente signorina del bar (Giovà, fidati quella sorride a tutti, avast ca piggh trris).
Bomber ha sui piedi la palla del vantaggio ma colpisce troppo bene e prende in pieno il portiere. Sul ribaltamento succede un po' di tutto: avversario moribondo (finto?) a terra che reclama 118 e Vannini, l'arbitro fa proseguire e noi che facciamo? E' scontato, ci fermiamo a guardare. Tiro da fuori, Felice non trattiene e l'Inzaghi di turno ribadisce in rete in completa solitudine. Ma chi ce l'ha insegnato sto fatto delle mani alzate? Ma che vi credete, Franco Baresi?
Al termine manca poco, la disperazione porta Beppe a centro area per le sponde di testa e lui ne prende una proprio all'ultimo secondo. Palla a Mister Laforgia. Qui chi ha assistito alla partita continuerebbe "che inspiegabilmente tenta un mezzo pallonetto col ginocchio". E no, per il manicomio Peroni "inspiegabilmente" avrebbe tirato in porta. Invece, per non smentire proprio all'ultimo la fama dei suoi ragazzi, fa la cosa che in quel momento è la più folle. Grande Mister, grande mentalità.
Fischio finale e l'arbitro, che tenta di convincerci delle sue decisioni senza aver minimamente capito che ai pazzi è sempre meglio dare ragione, rimane esterrefatto dalla nuova vista che gli si prospetta. Beppe (che festeggiava il compleanno) con il grande tifoso Gigi Gillet che trasporta una cassa di bionde da 3/4 verso lo spogliatoio. Arbitro, e che ti pensi che il nome della squadra l'abbiamo scelto a sorte?

(A breve sono attese anche le stimmate sulle mani di Felice)

FELICE 6,5: in barba a infortuni e rimproveri, la sua partita è ottima. Para tutto il parabile nel primo tempo (tranne il rigore e si becca le gasteme di Andrea). Bene anche nel secondo tempo, finchè il voodoo di Centocelle lo becca stavolta sul piede. Ma non sarà mica Katanga che si è offeso? MARTIRE

VINCENZO 6,5: altra bella partita del vice capitano. Il talismano carioca che sventola con orgoglio dimostra che il gioco di mano cui si sarà sottoposto con quella foto non gli ha tolto tutte le forze. Spazza se deve spazzare, imposta se deve impostare, e soprattutto predica calma. Calma a noi, ma sei uscito fuoro? LEADER

BEPPE 6: parte sulla fascia, e qui dimostra di essere fuori ruolo. Decisamente meglio quando torna al centro, le palle alte sono sue, anche in attacco: all'ultimissimo porge a Mister la palla del pari. E' il suo compleanno, e persino i rabbini hanno un cuore: l'Atletico 2000, mosso a pena dal simpatico Peroni Team, gli regala persino un paio di ciabatte Frankie Garage. FESTEGGIATO

LUCA 6,5: è sempre lui il più difficile da superare per gli attaccanti avversari. Abbina velocità e potenza. Ma conferma il suo bipolarismo: una volta tanto che il morbo della polemica avvelena tutti i presenti, si mette da parte dicendo "Ma che protestate a fare?". Senti da che pulpito. Lascia per un mese, la sua assenza si farà sentire. FUGGITIVO

GIOVANNI 6: mezzo voto in meno per l'ingenuità del rigore. Le mani non così addosso all'avversario, dai. Per il resto copre bene e si propone pure in fase di spinta. Certo il centrocampo oggi ha coperto zero. Si illude nel prepartita all'ennesimo sorriso regalato dalla barista: il Capitano lo riporta coi piedi per terra. SOGNATORE

PLAYER LAFORGIA 5: la peggiore prestazione in maglia Peroni. E' vero che quando capitano dalle sue parti spesso chiude, ma è vero anche che dai suoi piedi dovrebbero nascere le azioni. Troppo frettoloso, cerca solo giocate di prima: e chi ce la fa a seguirti? Passa tutto il tempo nello spogliatoio a cercare di darsi una spiegazione per quell'ultima azione. FRENETICO

TODA 5,5: ancora sottotono rispetto ad inizio torneo. Parte fuori, poi trotterella sulla fascia alla ricerca di uno spunto che non ci sarà mai e di uno scambio che nessuno saprà offrirgli. E' quello che soffre più di tutti per l'ansia che ti mettono appena tocchi palla: "Oh passa qua", "Attento", "Tocca", "Lancia", "Tira". Rimpiange i vecchi tempi in cui poteva giocare tranquillo. SAUDADE

BOBO 6: incide meno di zero avanti. In compenso è quello che dà più sostegno alla difesa, pressa generosamente tutti i centrocampisti avversari e prova a dare fosforo in mezzo al campo. E poi mi chiedo, ma se è l'unico mancino puro perchè non le tira lui le punizioni da destra? INCOMPRESO

BOMBER 7: è sempre nel vivo: in campo, fuori, nello spogliatoio. Croce e delizia. Gol, risse, falli chiamati, mani in faccia, compagni allontanati. Sembra rinato: segna un gol straordinario su punizione, potrebbe regalare il nuovo vantaggio ma colpisce di collo pieno, troppo bene. Innesca polemiche e alimenta il nervosismo in campo. Chiama palla anche in macchina di Giovanni. Di certo è rivitalizzato dal nuovo ruolo anche se non torna. PROTAGONISTA

ANDREA 5: peccato per l'infortunio, io continuo a dire che non era manco fallo il suo. Nessuno si rende conto della gravità dell'accaduto, e ci dispiace. La sua partita invece lascia molto a desiderare. Non trova l'intesa coi compagni, non trova lo spunto, stavolta pressa molto meno e soprattutto gioca scazzato. Già colpito dal morbo Peroni? DISSESTATO

MISTER LAFORGIA 6: tutto sommato la baracca tiene, ma questi all'andata li avevamo battuti. Non ci sono grandi soluzioni e lui si lamenta per le continue indicazioni che riceve da qualsiasi passante si aggiri per il campo. "Tutt allenator sit diventat mo?", si sfoga col Capitano. No, ci mancherebbe. Però se uno sta fuori magari vuole solo darti un suggerimento, visto che ha una visione più lucida rispetto a chi gioca. Confermerà il rombo? BISTRATTATO

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