lunedì 11 maggio 2009

DOPO IL SILENZIO, LA FESTA: LA BARI COME IL PERONI TEAM

(goliardia a Piacenza)

Le AnAlogie sono troppe. La Bari che comincia in sordina e finisce stradominando in lungo e in largo la B. Il Peroni Team che perde l'esordio e poi inanella una serie straordinaria di successi. Due mister sanguigni e vincenti. Due capitani dal forte accento fiorentino. Un bomber alcolizzato che viene dall'Est Europa e uno birraiolo from Torpigna. Il funambolico brasiliano che lotta per il titolo dei cannonieri e l'anoressico simil-internato re dei bomber Fica. Tifosi occasionali mai visti allo stadio e avversari occasionali che non si fanno vivi a Katanga nello scontro diretto. Insomma, per molti versi la stagione delle due compagini è legata a doppio filo. Ma mentre il torneo Fica procede con molti intoppi, la serie B è agli sgoccioli e dopo 8 anni di merda spalmata su noi poveri stronzi che lasciavamo i soldi per vedere Albinoleffe o Cittadella (e che quando non pagavamo prendevamo comunque gli schiaffi per entrare), vedi questi Hooltrans che festeggiano per il centro quando ogni legge fisica impedirebbe a chi era a Piacenza di essere anche a Bari. Insomma, il solito inguacchio alla barese, con i festeggiamenti lasciati a chi era a casa sul divano a guardare sky, mentre chi aveva perso giornate e nottate in treno, più soldi e soldi e soldi (e qui Peroni o Metallurg non cambia, grande onore a Beppe e Michele), deve accontentarsi di Youtube per godersi la festa. Ma, ahimè, questo è il calcio moderno, piace a molti e ce lo dobbiamo tenere! Almeno le foto scelte per questo blog sono quelle di chi a Piacenza ci è andato veramente e non di chi cantava "Molti da quando sei in B non ci vengono più" su Corso Vittorio Emanuele (forse erano autocitazioni). Ciò non cancella l'annata straordinaria dei nostri ragazzi, un mister che ha ottenuto il 1000 percento dalla squadra, la consapevolezza di essere più forti che è cresciuta giornata dopo giornata. E poi giocatori coi coglioni, dalla saracinesca Gillet al muro rosso Gazzi, dall'imprendibile Guberti all'imprevedibile Kamata, dal rapace Caputo al funambolico Barreto, solo per citarne alcuni. Un sogno che si realizza, nonostante quello che è andato a festeggiare NON sia il mio presidente! E ora si ricomincia col profumo di A, San Siro e Olimpico, non più Braglia o Matusa. Sperando che non bastino due sconfitte per rimettere sulla bocca di baresi juventini, milanisti e interisti, l'ormai storico e triste "Angor appriss o Baar ve ne sciat".
(E quando lo ritroviamo più un leccese che si fa ste foto?)

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